Il Maestro e Margherita

Negli anni ’30, nella grigia e repressiva Mosca staliniana, un giovane scrittore finisce travolto dallo scandalo: la sua pièce teatrale, colpevole di rappresentare Cristo con troppa umanità, viene censurata e stroncata dalla critica. Emarginato e disperato, trova conforto nell’incontro con Margherita, una donna bellissima e sposata, con cui nasce un amore travolgente e proibito. Spinto da questa passione, lo scrittore dà vita a un nuovo romanzo: una Mosca visitata dal diavolo, Woland, un enigmatico personaggio accompagnato da un seguito di figure grottesche e irresistibili. Con ironia e crudeltà, Woland spariglia le carte della realtà, seminando il caos e offrendo vendetta a chi è stato ingiustamente punito. Ma mentre giustizia e amore sembrano finalmente a portata di mano, i confini tra realtà e immaginazione si dissolvono, confondendo il mondo con la pagina scritta. Uno dei capolavori più amati della letteratura mondiale in un adattamento sontuoso che mantiene inalterato il potere sovversivo e immaginifico dell’originale di Michail Bulgakov.


Tutto l'amore che serve

Il film che ha commosso l’81. Mostra del cinema di Venezia: un’opera emozionante, folgorante e sincera, con una strepitosa Laure Calamy. È un rapporto quasi simbiotico quello tra Mona, combattiva madre single, e suo figlio Joel, un ragazzo con disabilità cognitiva altrettanto risoluto. Joel lavora in un centro specializzato ed è perdutamente innamorato della sua collega Oceane, anche lei una ragazza con disabilità. Quando Mona, che nulla sapeva della relazione tra i due, scopre che Oceane è incinta, le sue certezze e il suo mondo iniziano a vacillare. La donna dovrà mettere in discussione la propria vita, le proprie scelte e le proprie prospettive per riconnettersi col figlio e ritrovare la forza di amare, anche se stessa.


Ritratto della giovane in fiamme

Migliore sceneggiatura a Cannes 2019 e candidatura ai Golden Globe per Céline Sciamma, una delle firme più originali del giovane cinema francese, capace come pochi di raccontare un'età fragile e complessa come l'adolescenza. Sono suoi potenti ritratti giovanili come Tomboy e Diamante nero, ma anche gli script di Quando hai 17 anni di Téchiné e La mia vita da Zucchina di Claude Barras. Questo suo terzo lungometraggio in costume (la relazione tra una giovane pittrice e la donna che deve ritrarre nella Francia del Settecento) prosegue l'indagine di temi a lei cari come la costruzione dell'identità femminile e lo scontro con le convenzioni sociali.


Le onde del destino

In una remota area scozzese, la giovane e devota Bess si innamora e sposa un avvenente operaio petrolifero. Presto, l’uomo rimane gravemente ferito in un incidente, mandando in frantumi il fragile mondo di Bess, soprattutto quando lui la spinge a trovare altri amanti.


Cuore Selvaggio

Tratto dall’omonimo romanzo di Barry Gifford, vincitore della Palma d'oro al 43º Festival di Cannes, conferita dalla giuria presieduta da Bernardo Bertolucci, il film vanta un cast di vere star: #NicolasCage, #LauraDern, Diane Ladd, Harry Dean Stanton e Willem Dafoe. Sailor e Lula sono amanti, ma si separano dopo che Sailor viene incarcerato in seguito ad un omicidio commesso per legittima difesa. Dopo il suo rilascio, i due fuggono per andare in California, violando apertamente gli obblighi di libertà vigilata. Sulle loro tracce un detective sguinzagliato da Marietta, squilibrata madre di Lula, che farà di tutto per ritrovarli e uccidere Sailor. Di motel in motel, travolti da una passione incendiaria, i due fuggitivi trascinano lo spettatore in un affascinante road movie attraverso un’America disperata, violenta, pornografica.


Tomboy

Divenuto un vero e proprio caso in Francia, con oltre 260.000 spettatori e un’accoglienza entusiastica della critica, Tomboy (inglese per “maschiaccio”) è l’opera seconda di Céline Sciamma, una delle più giovani rivelazioni del cinema europeo. Protagonista del film è Laure, 10 anni, appena arrivata in un nuovo quartiere di Parigi con i genitori e la sorella più piccola, Jeanne. Un po’ per gioco, un po’ per realizzare un sogno segreto, Laure decide di presentarsi ai nuovi amici come fosse un maschio, Mickaël: il modo in cui si veste e si pettina, l’impeto con cui si azzuffa e gioca a calcio, non sembrano lasciar dubbi sulla sua identità e Mickaël è accettato nella comitiva. L’inizio della scuola però è dietro l’angolo e il gioco dei travestimenti si complica, tanto più che i genitori sono all’oscuro di tutto e Laure/Mickaël ha stretto un legame speciale con la coetanea Lisa…

Tomboy ha vinto il Teddy Award all’ultimo Festival di Berlino e ha trionfato al 26° Torino GLBT Film Festival, ottenendo il premio del pubblico come miglior lungometraggio e il premio Ottavio Mai, massimo riconoscimento assegnato dalla giuria “per la maestria, la sensibilità e la leggerezza, ma anche per la profondità con cui viene trattato il tema dell’identità sessuale nel tempo dell’infanzia”.


Aragoste a Manhattan

“Ho iniziato a fantasticare su questo film“, ha dichiarato il regista. “quando lavoravo come lavapiatti e cameriere al Rainforest Café nel centro di Londra, durante gli anni dell’università. È stato anche il periodo in cui ho letto per la prima volta l’opera teatrale di Arnold Wesker, a cui il film è ispirato. Quello che mi ha colpito è il complesso sistema di caste che ancora esiste nelle cucine e che è parte essenziale del loro funzionamento. Come per l’equipaggio di una nave, la gerarchia non è qualcosa che viene presa alla leggera dietro le porte di servizio di un ristorante“


Happy Holidays

Quattro personaggi interconnessi condividono le loro realtà, mettendo in primo piano le complessità dei rapporti tra culture, generazioni e generi diversi. Rami, palestinese di Haifa, deve fare i conti col fatto che la sua ragazza ebrea ha improvvisamente cambiato idea sul suo aborto programmato. Hanan, madre di Rami, affronta una crisi finanziaria e si ritrova invischiata in complicazioni quando chiede il risarcimento per l’incidente della figlia Fifi. Miri è costretta ad affrontare la depressione della figlia mentre insieme a Rami cerca di convincere la sorella a interrompere la gravidanza. Fifi è tormentata dal senso di colpa per aver nascosto un segreto che mette a rischio la reputazione della famiglia e la relazione appena agli inizi con il dottor Walid.


The Art of Disobedience

The Art of Disobedience è un viaggio adrenalinico nel mondo del graffiti writing attraverso lo sguardo di Geco, uno dei writer più noti e prolifici d’Europa.
Con un’ostinazione notevole e uno stile inconfondibile, ha trasformato la sua arte in un atto di sfida alle regole e alle convenzioni sociali. Attraverso immagini inedite e riprese mozzafiato, il film ci trascina tra le strade e sulle vette più alte di Roma (e non solo), ripercorrendo i momenti salienti dell’assurda caccia all’uomo di cui l’artista è stato protagonista.
La sua identificazione a Roma nel 2020 ha scatenato una bufera mediatica senza precedenti, dividendo l’opinione pubblica e riaccendendo il dibattito sul concetto stesso dell’arte. Chi è che determina il confine tra arte e degrado? The Art of Disobedience è un invito a guardare oltre le apparenze, a scoprire il potere della disobbedienza e a interrogarsi sul significato di libertà.


Dancer in the Dark

Immigrata negli Stati Uniti dalla Cecoslovacchia, Selma lavora alacremente, senza badare alla stanchezza, per racimolare il denaro sufficiente a far operare agli occhi Gene, il figlio adolescente, affetto dalla sua stessa malattia. I due abitano in una casa mobile sistemata nei pressi di quella di Bill, loro locatore, un poliziotto in bancarotta che, dopo aver rubato i risparmi destinati all'operazione, sarà ucciso dalla donna. A questa ragazza madre, sull'orlo della cecità, allora, non rimarrà che rifugiarsi nel suo mondo di suoni e balli in attesa di essere giustiziata.