Petite Maman

La nonna di Nelly, che ha otto anni, muore in una casa di riposo. Lei e i genitori raggiungono quella che era la sua abitazione per sistemarla per una probabile vendita. La mamma, Marion, ritrova ciò che possedeva quando era bambina e racconta di una capanna costruita nel bosco che si trova nei pressi dell’abitazione. D’improvviso poi parte lasciandola sola con il padre. Girovagando nel bosco Nelly trova una bambina che sta costruendo una capanna. Quella bambina si chiama Marion.


Il Complottista

Il Complottista, il film diretto da Valerio Ferrara, si svolge in un quartiere popolare di Roma e vede protagonista un barbiere. L’uomo è il classico complottista e più notizie legge online, più si convince delle sue teorie improbabili e paranoiche, alimentando sospetti sempre più bizzarri. I suoi clienti, abituati alle sue strane idee, non lo prendono mai sul serio e sanno che ogni giorno ne sentiranno una nuova, spesso più assurda della precedente. Come quando inizia a raccontare a tutti che i lampioni della città, con il loro lampeggiare apparentemente casuale, in realtà inviano messaggi in Codice Morse, orchestrati da poteri occulti. Ma un giorno, all’improvviso e sotto gli occhi di tutti, il barbiere viene arrestato dalla polizia. La piccola comunità di quartiere, inizialmente incredula, smette di prenderlo in giro e inizia a chiedersi con inquietudine se tutto quello che raccontava potesse, in fondo, nascondere una verità sconvolgente…


Il Maestro e Margherita

Negli anni ’30, nella grigia e repressiva Mosca staliniana, un giovane scrittore finisce travolto dallo scandalo: la sua pièce teatrale, colpevole di rappresentare Cristo con troppa umanità, viene censurata e stroncata dalla critica. Emarginato e disperato, trova conforto nell’incontro con Margherita, una donna bellissima e sposata, con cui nasce un amore travolgente e proibito. Spinto da questa passione, lo scrittore dà vita a un nuovo romanzo: una Mosca visitata dal diavolo, Woland, un enigmatico personaggio accompagnato da un seguito di figure grottesche e irresistibili. Con ironia e crudeltà, Woland spariglia le carte della realtà, seminando il caos e offrendo vendetta a chi è stato ingiustamente punito. Ma mentre giustizia e amore sembrano finalmente a portata di mano, i confini tra realtà e immaginazione si dissolvono, confondendo il mondo con la pagina scritta. Uno dei capolavori più amati della letteratura mondiale in un adattamento sontuoso che mantiene inalterato il potere sovversivo e immaginifico dell’originale di Michail Bulgakov.


Tutto l'amore che serve

Il film che ha commosso l’81. Mostra del cinema di Venezia: un’opera emozionante, folgorante e sincera, con una strepitosa Laure Calamy. È un rapporto quasi simbiotico quello tra Mona, combattiva madre single, e suo figlio Joel, un ragazzo con disabilità cognitiva altrettanto risoluto. Joel lavora in un centro specializzato ed è perdutamente innamorato della sua collega Oceane, anche lei una ragazza con disabilità. Quando Mona, che nulla sapeva della relazione tra i due, scopre che Oceane è incinta, le sue certezze e il suo mondo iniziano a vacillare. La donna dovrà mettere in discussione la propria vita, le proprie scelte e le proprie prospettive per riconnettersi col figlio e ritrovare la forza di amare, anche se stessa.


Ritratto della giovane in fiamme

Migliore sceneggiatura a Cannes 2019 e candidatura ai Golden Globe per Céline Sciamma, una delle firme più originali del giovane cinema francese, capace come pochi di raccontare un'età fragile e complessa come l'adolescenza. Sono suoi potenti ritratti giovanili come Tomboy e Diamante nero, ma anche gli script di Quando hai 17 anni di Téchiné e La mia vita da Zucchina di Claude Barras. Questo suo terzo lungometraggio in costume (la relazione tra una giovane pittrice e la donna che deve ritrarre nella Francia del Settecento) prosegue l'indagine di temi a lei cari come la costruzione dell'identità femminile e lo scontro con le convenzioni sociali.


Le onde del destino

In una remota area scozzese, la giovane e devota Bess si innamora e sposa un avvenente operaio petrolifero. Presto, l’uomo rimane gravemente ferito in un incidente, mandando in frantumi il fragile mondo di Bess, soprattutto quando lui la spinge a trovare altri amanti.


Dragon Trainer

Dal tre volte candidato all’Oscar® e vincitore del Golden Globe Dean DeBlois, il visionario creativo dietro l’acclamata trilogia animata di DreamWorks Dragon Trainer, arriva una straordinaria reinterpretazione live-action del film che ha dato inizio alla saga amata in tutto il mondo. Sulla selvaggia isola di Berk, dove vichinghi e draghi sono stati acerrimi nemici per generazioni, Hiccup (Mason Thames; Black Phone, Per tutta l’umanità) è diverso dagli altri. Figlio geniale ma sottovalutato dal capo Stoick l’Immenso (Gerard Butler, che torna a dare voce al personaggio della serie animata), Hiccup sfida secoli di tradizione stringendo un’insolita amiciza con Sdentato, un temibile drago Furia Buia. Questo legame inaspettato rivela la vera natura dei draghi, mettendo in discussione le fondamenta stesse della società vichinga. Con al suo fianco la determinata e coraggiosa Astrid (la candidata al BAFTA Nico Parker; Dumbo, The Last of Us) e l’eccentrico fabbro del villaggio Gambedipesce (Nick Frost; Biancaneve e il cacciatore, L’alba dei morti dementi), Hiccup affronta un mondo diviso dalla paura e dall’incomprensione.


Cuore Selvaggio

Tratto dall’omonimo romanzo di Barry Gifford, vincitore della Palma d'oro al 43º Festival di Cannes, conferita dalla giuria presieduta da Bernardo Bertolucci, il film vanta un cast di vere star: #NicolasCage, #LauraDern, Diane Ladd, Harry Dean Stanton e Willem Dafoe. Sailor e Lula sono amanti, ma si separano dopo che Sailor viene incarcerato in seguito ad un omicidio commesso per legittima difesa. Dopo il suo rilascio, i due fuggono per andare in California, violando apertamente gli obblighi di libertà vigilata. Sulle loro tracce un detective sguinzagliato da Marietta, squilibrata madre di Lula, che farà di tutto per ritrovarli e uccidere Sailor. Di motel in motel, travolti da una passione incendiaria, i due fuggitivi trascinano lo spettatore in un affascinante road movie attraverso un’America disperata, violenta, pornografica.


Tomboy

Divenuto un vero e proprio caso in Francia, con oltre 260.000 spettatori e un’accoglienza entusiastica della critica, Tomboy (inglese per “maschiaccio”) è l’opera seconda di Céline Sciamma, una delle più giovani rivelazioni del cinema europeo. Protagonista del film è Laure, 10 anni, appena arrivata in un nuovo quartiere di Parigi con i genitori e la sorella più piccola, Jeanne. Un po’ per gioco, un po’ per realizzare un sogno segreto, Laure decide di presentarsi ai nuovi amici come fosse un maschio, Mickaël: il modo in cui si veste e si pettina, l’impeto con cui si azzuffa e gioca a calcio, non sembrano lasciar dubbi sulla sua identità e Mickaël è accettato nella comitiva. L’inizio della scuola però è dietro l’angolo e il gioco dei travestimenti si complica, tanto più che i genitori sono all’oscuro di tutto e Laure/Mickaël ha stretto un legame speciale con la coetanea Lisa…

Tomboy ha vinto il Teddy Award all’ultimo Festival di Berlino e ha trionfato al 26° Torino GLBT Film Festival, ottenendo il premio del pubblico come miglior lungometraggio e il premio Ottavio Mai, massimo riconoscimento assegnato dalla giuria “per la maestria, la sensibilità e la leggerezza, ma anche per la profondità con cui viene trattato il tema dell’identità sessuale nel tempo dell’infanzia”.


Aragoste a Manhattan

“Ho iniziato a fantasticare su questo film“, ha dichiarato il regista. “quando lavoravo come lavapiatti e cameriere al Rainforest Café nel centro di Londra, durante gli anni dell’università. È stato anche il periodo in cui ho letto per la prima volta l’opera teatrale di Arnold Wesker, a cui il film è ispirato. Quello che mi ha colpito è il complesso sistema di caste che ancora esiste nelle cucine e che è parte essenziale del loro funzionamento. Come per l’equipaggio di una nave, la gerarchia non è qualcosa che viene presa alla leggera dietro le porte di servizio di un ristorante“