Quir - A Palermo love story

A Palermo c’è un negozio diverso da tutti gli altri che si chiama Quir, un luogo d’amore che sfida ogni convenzione. I proprietari sono Massimo e Gino, insieme da quarantadue anni, forse la coppia queer più longeva d’Italia. Il loro piccolo negozio di pelletteria dove si accoglie, si confessa e si cura è diventato un importante punto d’incontro della locale scena LGBTQI+ che lotta per i propri diritti in una Sicilia ancora roccaforte della cultura patriarcale.


Pomeriggi di solitudine

Il regista catalano entra nell’arena per descrivere lo sfarzo e la brutalità della corrida in un documentario sul giovane e carismatico torero originario del Perù, Andrés Roca Rey. Immersione ipnotica e sensoriale in uno degli spettacoli più duri e violenti dei nostri tempi, una rappresentazione monumentale della persistenza del primitivo nel presente, un rituale di violenza che vede la tecnica contro l’istinto, l’uomo contro la bestia.


Elisa

Elisa, 35 anni, è in carcere da dieci anni, condannata per avere, senza motivi apparenti, ucciso la sorella maggiore e averne bruciato il cadavere. Sostiene di ricordare poco o niente del delitto, come se avesse alzato un velo di silenzio tra sé e il passato. Ma quando decide di incontrare il criminologo Alaoui e partecipare alle sue ricerche, in un dialogo teso e inesorabile i ricordi iniziano a prendere forma, e nel dolore di accettare fino in fondo la sua colpa Elisa intravede, forse, il primo passo di una possibile redenzione.


La riunione di condominio

In un condominio di Madrid, l’annuncio dell’arrivo di un inquilino con problemi di salute mentale scatena reazioni inaspettate. Quello che doveva essere un incontro ordinario si trasforma in un acceso scontro, con un compromesso insolito che mette a dura prova la convivenza.


Velluto Blu

"Velluto Blu è un viaggio sotto la superficie di una cittadina americana, ma è anche una sonda lanciata nell’inconscio o in un luogo in cui si affrontano cose che normalmente non incontri. Uno dei tecnici del suono l’ha definito un incrocio fra Norman Rockwell e Hieronymus Bosch. È un addentrarsi il più possibile in quella dimensione, per poi uscirne. C’è un punto di immersione totale, e da lì si riaffiora [...] è un thriller psicologico e anche un film noir, con un criminale e dei poliziotti. È un film violento, duro, e la reazione degli spettatori, per la paura o per il disgusto, può essere altrettanto violenta. Ma è proprio questo lo scopo di un film: far sentire e provare qualcosa in modo profondo” (David Lynch) Più che universi paralleli, quelli di Lynch fanno pensare a mondi che sprofondano in altri mondi. Scatole che contengono altre scatole (e “cosa c’è nella scatola?”, ci si chiede in Dune. “Dolore”). Entrando (e uscendo) da un orecchio, Velluto blu ci porta a spasso in una scatola cranica. “È un mondo strano”, ci dicono. Sì, ma anche molto familiare, a guardarlo onestamente. È così strano che un delizioso pettirosso stritoli uno scarafaggio nel becco?


Tutto quello che resta di te

Cisgiordania, 1988. Un adolescente palestinese si unisce con determinazione alle proteste locali contro i soldati israeliani. Improvvisamente la scena si blocca e, con fervore e angoscia dipinti sul volto, la madre si rivolge a noi – testimoni dei capitoli bui del secolo scorso e di questi giorni – per iniziare a raccontare la storia: sette decenni nella vita di una famiglia sradicata, a partire dal 1948, quando le organizzazioni paramilitari sioniste espulsero più di 700.000 palestinesi dalle loro case.
Una cronaca epica della lotta di una famiglia per rimanere unita e preservare la propria dignità di fronte a forze più potenti che abbraccia gli ultimi 80 della storia della Palestina. Una condivisione del significato di “identità palestinese” raccontato con saggezza ed emozione che tocca il cuore intensamente.


La valle dei sorrisi

Dopo A Classic Horror Story e Piove, Paolo Strippoli, giovane regista classe ‘93, continua il suo percorso nel cinema di genere con il nuovo lungometraggio La Valle dei Sorrisi, di cui firma soggetto e sceneggiatura e ci porta a Remis, un luogo misterioso e nascosto tra le montagne che al tempo stesso isolano e proteggono i suoi abitanti. Remis è un paesino nascosto in una valle isolata tra le montagne. I suoi abitanti sono tutti insolitamente felici. Sembra la destinazione perfetta per il nuovo insegnante di educazione fisica, Sergio Rossetti (Michele Riondino), tormentato da un passato misterioso.

Grazie all’incontro con Michela, la giovane proprietaria della locanda del paese (Romana Maggiora Vergano), il professore scopre che dietro questa apparente serenità, si cela un inquietante rituale: una notte a settimana, gli abitanti si radunano per abbracciare Matteo Corbin (Giulio Feltri), un adolescente capace di assorbire il dolore degli altri.

Il tentativo di Sergio di salvare il giovane risveglierà il lato più oscuro di colui che tutti chiamano l’angelo di Remis..


L'ultimo turno

Durante un turno di notte difficile in un reparto sovraffollato e a corto di personale, l’infermiera Floria affronta con professionalità e dedizione ogni emergenza, prendendosi cura di tutti i pazienti, nonostante la crescente pressione e la corsa contro il tempo.


Frammenti di luce

Quando frammenti di luce irrompono in una lunga giornata estiva in Islanda... Da un tramonto all’altro, Una, giovane studentessa d’arte, incontra l’amore, l’amicizia, il dolore e la bellezza.


Caravan

Presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard e poi al Giffoni Film Festival, il film è co-prodotto da Tempesta (La chimera; Maria Montessori) e girato in gran parte tra Emilia-Romagna e Calabria. Ester, una madre esaurita, fugge da una festa con il figlio David, affetto da disabilità intellettiva e, rubando un camper, intraprende con lui un viaggio on the road sulle strade secondarie dell’Italia. L’incontro con Zuza, una ragazza senza fissa dimora, cambierà le loro vite, legando sempre più i tre girovaghi in un intenso rapporto affettivo fuori dagli schemi. Caravan è più di un road movie: è un atto di ribellione contro i ruoli imposti, un inno a prendersi il diritto di vivere e di amare anche quando tutto sembra perduto.